PiD: Paul is Dead (e non ci sono dubbi)
Premessa
James Paul McCartney nasce a Liverpool il 18 giugno 1942, è noto per avere fatto parte dei Beatles e, dopo lo scioglimento del gruppo, avere intrapreso la carriera musicale solista.
Tutto sommato, non dovrebbe essere necessario dire altro su questo personaggio, noto a tutti gli appassionati di musica – in effetti, universalmente noto.
Se non fosse che …
… in base ad una teoria chiamata “Paul is Dead” (abbreviato in “PiD“) il Paul McCartney originario sarebbe morto nel settembre del 1966 in un incidente stradale e sarebbe stato sostituito da un quasi-sosia che, da allora, ne ha assunto l’identità.
A dispetto di quanto molti pensano, la teoria è tutt’altro che recente poiché le prime voci al riguardo iniziarono a girare nel 1969 ma fino a poco tempo fa era considerata una leggenda metropolitana, qualcosa di paragonabile alle teorie su Elvis Presley o Jim Morrison che avrebbero inscenato la loro morte ed assunto altre identità per uscire dalla scena ufficiale e cominciare una nuova vita.
Nel caso di PiD siamo però di fronte a qualcosa di totalmente differente: intanto per i suoi presupposti (non una celebrità ufficialmente morta ed invece viva e vegeta, bensì una sostituzione); per la presenza di prove documentali relative alle differenze morfologiche tra Paul (quello originale) e Faul (contrazione di “Fake Paul“, cioè “Finto Paul”); infine per lo scenario di riferimento, vale a dire gli eventi riguardanti i Beatles tra la fine del 1966 ed il 1970, anno del loro scioglimento, che paiono confermare l’ipotesi o quantomeno andare in quella direzione.
Prima di iniziare la disamina delle circostanze a supporto di PiD (le più eclatanti di esse quantomeno), occorre fare una premessa: io non sono e non sono mai stato un fan dei Beatles. Riconosco loro il ruolo che hanno avuto nella storia della musica moderna; ho, come tutti, canticchiato e talvolta strimpellato alcune loro canzoni; ma sono del tutto immune dalla beatlemania. Sia quella originale, per ovvi motivi anagrafici; sia la versione in qualche modo attualizzata che include solo l’agiografia del gruppo e dei loro componenti, limitando – come sempre accade in questi casi – le possibilità di un’analisi obiettiva della storia e dei relativi protagonisti.
Proprio questa posizione che definirei “agnostica” mi ha consentito di accostarmi a PiD in modo libero da preconcetti, inclusi quelli visivi di cui parlerò più avanti.
Dunque …