Nessuno avrebbe potuto immaginare che così tanti artisti musicali che avevano iniziato tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, sarebbero ancora stati in attività nel 2016. Certo, ogni anno lo scenario musicale del rock purtroppo conta i caduti, tuttavia considerando lo stile di vita che si potrebbe definire eufemisticamente come spensierato mantenuto dalla magior parte di questi per una parte delle loro vite … diciamo che parecchi se la cavano ancora bene.
Ovviamente, le voci non sono più potenti come un tempo e la presenza scenica non è sempre dinamica ma sono questioni in qualche modo secondarie, considerando la gioia e l’entusiasmo di assistere ancora oggi a live act quali Deep Purple, The Who e via discorrendo.
Alice Cooper, con i suoi 68 anni suonati (sessantotto!!!) rientra senza difficoltà nella categoria sia per ragioni anagrafiche, sia per i suoi trascorsi da alcolista che ne avevano condizionato l’attività negli anni ’70.
Il concerto tenuto all’Alcatraz di Milano lo scorso 14 giugno ha soddisfatto le attese dei fans. Da un punto di vista musicale non c’erano grandi dubbi, perché la scaletta è praticamente una successione di hits dall’inizio alla fine; da un punto di vista spettacolare, le aspettative sono state ripagate con il consueto contorno di mostri, trasformazione nel mostro di Frankenstein, decapitazione di Alice ecc. ecc. (nessuna traccia del serpente invece).
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