Il Blog di Paolo Della Bianca

Qualche considerazione sul calcio

Mi accosto all’argomento calcio con qualche apprensione. E’ molto difficile parlarne senza incappare nelle esagerazioni tipiche dei tifosi, quelli che proprio non riescono a discuterne rinunciando alla cartina tornasole del proprio tifo che tutto testa e filtra acriticamente (avrei potuto scrivere più facilmente a proposito di “fette di salame sugli occhi” ma a volte amo essere complicato).

Invece la mia intenzione è di esporre alcune mie considerazioni che prescindono del tutto dal tifo per una o l’altra squadra; quantomeno ci proverò.

Per cominciare, sono cresciuto come la maggior parte degli individui della mia età a pane e pallone.
Trascorrevo i pomeriggi nel giardino sotto casa con gli amici a giocare: alberi e cespugli fungevano da pali della porta, erba non ce n’era, bambini della mia età tanti perché eravamo della generazione del baby-boom.
Di pedofili non si parlava, ovviamente la mamma ogni tanto dava un’occhiata dalla finestra del salotto per controllare che tutto fosse a posto ma mandare i propri figli ai giardini da soli a giocare era cosa normale.

Non avrei potuto concepire modo migliore per passare il tempo libero.

La domenica era trascorsa seguendo le partite, il lunedì a parlarne con i compagni di scuola.
Chi teneva il Milan come me, chi l’Inter o la Juventus, c’era comunque rispetto per l’avversario e quando i giocatori dell’una o dell’altra squadra vestivano la maglia azzurra della nazionale il tifo era unificato.

Da milanista, ho sofferto gli anni cupi della serie B poi le gioie dei trionfi della fine anni ’80, ’90 e del nuovo millennio.
Ho trascorso pomeriggi e serate allo stadio a gridare, cantare, qualche volta imprecare.

Insomma, senza esasperazioni, ma l’ho vissuta per un bel po’.

Poi …

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UFO: una serie culto anni ’70

La serie televisiva UFO fu ideata e prodotta dai geniali Sylvia & Gerry Anderson e realizzata tra il 1969 ed il 1970, venendo trasmessa a partire da settembre 1970 in Gran Bretagna, ottobre 1971 in Italia e settembre 1972 negli USA. La protagonista è la SHADO (Supreme Headquarters Alien Defence Organisation), un’organizzazione militare segreta che combatte i tentativi di invasione della Terra da parte di una feroce razza aliena che cerca di predare organi dai corpi dei terrestri per sopravvivere al proprio declino biologico.

Paul Foster (Michael Billington) e Ed Straker (Ed Bishop), protagonisti della serie UFO

Paul Foster (Michael Billington) e Ed Straker (Ed Bishop), protagonisti della serie UFO

Furono realizzati un totale di 26 episodi della durata di 1 ora costituenti una singola stagione.
Non ci furono infatti seguiti, nonostante il progetto di una seconda stagione abbandonato a causa del modesto successo ottenuto ai tempi.

In Italia furono poi … assemblati (abbastanza pedestramente) e distribuiti al cinema ben 5 lungometraggi composti da scene tratte dai singoli episodi – alcuni dei quali non furono in effetti mai trasmessi dalla RAI.

Storia e dettagli tecnici a parte, per i quali vi rimando alle fonti citate nei link alla fine dell’articolo, questa serie costituisce ancora oggi oggetto di culto per la generazione di spettatori che la videro ai tempi e che ancora oggi, in occasione della loro programmazione su canali più o meno alternativi e ad orari spesso inverosimili, non se ne perdono un episodio.

Certo, visto con gli occhi sofisticati – e parecchio disancantati – dell’utente televisivo medio di oggi, UFO può apparire abbastanza ingenuo nelle trame e mediocre negli effetti speciali. In realtà questo si applica a molte delle serie TV degli anni ’60 e ’70 a partire da Star Trek, per restare nel campo della fantascienza; si tratta tuttavia di un giudizio che prescinde dall’inquadramento nel contesto storico di quando la serie fu realizzata, dei modesti mezzi tecnici disponibili ai tempi (niente computer graphics!), della capacità degli autori di immaginare il futuro – la serie è ambientata nel 1980 (!) –  e costruirlo negli arredi, abbigliamento, tecnologia …

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L’itinerario Passo Falzarego – Cima Gallina

[Nota: questo scritto e le relative foto risalgono ad alcuni anni fa. Le foto furono scattate con una reflex 35mm e sottoposte a scansione.]

L’itinerario in questione si svolge in Veneto, nelle Dolomiti Bellunesi.

Il punto di partenza è al Passo Falzarego (mt. 2105 slm), raggiungibile da Arabba – Livinallongo in una mezz’ora buona percorrendo la S.S. 48 delle Dolomiti o da Cortina d’Ampezzo in un tempo all’incirca uguale.

Lasciamo la macchina al parcheggio di fronte alla funivia – più presto si arriva la mattina e più facile risulterà trovare un posto … – e godiamoci innanzitutto la splendida vista sul massiccio del Lagazuoi:

Itinerario Passo Falzarego - Cima Gallina - 1

Questa foto è stata scattata da un po’ più in alto ma è possibile intravedere l’Albergo Falzarego, la stazione di partenza della funivia (e gli immancabili negozi di souvenir) in basso a sinistra, nonché quella di arrivo sul Piccolo Lagazuoi ad un’altitudine di mt. 2778. Le ho indicate entrambe con delle frecce per facilitarne l’individuazione. Il Piccolo Lagazuoi costituisce il punto di partenza per numerose escursioni di straordinario interesse dal punto di vista paesaggistico nonché storico (Cima Falzarego, Cima Bois, Castelletto, Tofane). Nella foto sono ben visibili i 3 coni di mina, cioè le frane di detriti causate dall’esplosione delle mine italiane e austriache del 1917.

Dopo avere calzato gli scarponi ed avere preso il nostro zaino con il materiale indispensabile per una qualsiasi escursione a queste quote (maglione, giacca impermeabile, borraccia, generi di conforto e – ovviamente – macchina fotografica!) lasciamo la stazione della funivia alle nostre spalle, superiamo un piccolo avallamento e imbocchiamo un sentierino scavato nell’erba. E’ da tenere presente che l’itinerario fino a Cima Gallina (contrassegnato dal n. 441) non è in realtà indicato da cartelli, ma è pressoché impossibile sbagliare se si tiene la destra e non si imbocca il bivio che piega a sinistra e porta alla Forcella e poi al monte Nuvolau.

La salita non è molto impegnativa e il sentiero è sempre comodo, per cui la passeggiata è davvero alla portata di tutti: complessivamente, non dovrebbe richiedere più di 90′ per arrivare in cima.

Dopo circa 20-30′ a seconda del passo, guardiamo alla nostra destra e noteremo una piccola caverna visitabile scavata dai soldati italiani nella roccia. Appena al di fuori, sono ancora evidenti i detriti dello scavo e se raccogliamo qualche pezzo, ci renderemo conto di quali fatiche sia costata l’operazione …

Non dimentichiamo comunque di voltarci frequentemente, man mano che saliamo, perché il Lagazuoi rappresenta sempre una vista emozionante nonché un bersaglio assolutamente invitante per la nostra macchina fotografica. Non ci resta che sperare in un po’ di fortuna affinché possiamo immortalarlo privo di nuvole, come nella foto qui sopra …

Sempre sulla nostra destra, godiamo anche della vista del Sasso di Stria sotto una prospettiva decisamente particolare, molto più affascinante di quella che si ha percorrendo la strada della Valparola:

Itinerario Passo Falzarego - Cime Gallina - 2
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Chi sono

Paolo Della Bianca

Sono nato a Milano nel 1965, vivo a Vigevano (PV), sono web designer freelance e ho creato questo blog per scrivere ... di tutto un po'.

Eviterò solo la politica perché, data la situazione, è impossibile discuterne senza scadere nella polemica e magari nell'insulto ...

Se vorrete, potrete inviare i vostri commenti che saranno pubblicati, sempre che non siano offensivi e/o volgari.

Grazie dell'attenzione!

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