Il Blog di Paolo Della Bianca

La misteriosa morte di Whitney Houston e gli Illuminati

Paolo Foppa Vicenzini: "La misteriosa morte di Whitney Houston e gli Illuminati"

Viviamo in un’epoca di cambiamenti talmente frenetici e di portata così ampia da dare il sospetto, per non dire la certezza, che siano guidati da una regia occulta che li sfrutta per i propri scopi perversi.

Se si ammette l’esistenza di un gruppo di potere supremo, non ufficiale, è inevitabile accettare anche l’idea che questo impieghi qualsiasi strumento a disposizione per raggiungere i suoi obiettivi e il mondo dello spettacolo, con la sua importanza amplificata dalla proliferazione di nuovi mezzi di comunicazione di massa, ne costituisce un esempio di importanza primaria.

Si discute da qualche tempo di stranezze quali messaggi subliminali inseriti in film e canzoni, di simboli satanici nascosti ed altre volte – più spesso – esplicitati nei filmati musicali, di carriere anomale di gruppi e cantanti che escono dal nulla ed altrettanto nel nulla a volte finiscono,  di improvvise apparenti “follie” (attrici e cantanti che assumono subitaneamente comportamenti inspiegabili e/o pubblicamente indecenti) e purtroppo decessi.

Certo, si può liquidare il tutto come invenzioni pubblicitarie, pazzia causata dall’assunzione di alcol e droghe o più semplicemente dallo stress, insomma si può cercare di sbarazzarsi dalla questione con una scrollata di spalle e fingere che questi discorsi siano frutto di un complottismo senza controllo ma sta diventando via via più difficile proprio perché la realtà che ci circonda palesa stranezze e contraddizioni in quantità e dimensioni sempre crescenti.

Paolo Foppa Vicenzini, da sempre appassionato di tematiche alternative, ha deciso di occuparsi specificamente della vicenda di Whitney Houston ed ha scritto un libro intitolato “La misteriosa morte di Whitney Houston e gli Illuminati”.


Il primo libro pubblicato in Italia dedicato interamente alla tragica morte di WHITNEY HOUSTON, ripercorre per la prima volta le ultime ore della diva e quelle successive al decesso, svelando i retroscena di quella che fu dichiarata con troppa fretta degli investigatori una “morte accidentale”…

Un viaggio indietro nel tempo nell’anno 2012, passando dal New Jersey a Los Angeles e dall’industria musicale a Hollywood, attraverso chiese e templi, simboli misteriosi e società segrete. Corredato di foto, disegni e delle pagine complete dell’autopsia di WH, per capire le vere modalità e cause della morte. Per chi vuole andare decisamente oltre l’informazione distorta dei mass media.

Il volume può essere richiesto direttamente all’autore tramite messaggio dalla pagina facebook dedicata al libro: https://www.facebook.com/pages/La-misteriosa-morte-di-Whitney-Houston-e-gli-Illuminati/1551615641740168 al prezzo di € 10,00 + s.p.

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London locations

Gerry Rafferty: Baker Street

Windin’ your way down on Baker Street
Light in your head and dead on your feet
Well another crazy day
You’ll drink the night away
And forget about everything

(Gerry Rafferty – “Baker Street”, 1978)

“Baker Street” è sicuramente il brano più noto del bravissimo ed altrettanto sfortunato cantante ed autore scozzese Gerry Rafferty, morto nel 2011 a soli 64 anni di età per problemi legati all’alcolismo.
Anche se il titolo può non dire nulla ai più giovani, il riff di sassofono che caratterizza questo pezzo è inconfondibile al punto da costituire uno dei capisaldi della musica pop dei tardi anni ’70.

La canzone è intitolata alla via londinese, nota anche e soprattutto per essere la residenza letteraria di Sherlock Holmes, il celeberrimo detective nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle: Rafferty visse nelle immediate vicinanze per qualche tempo dopo lo scioglimento del gruppo Stealers Wheel di cui faceva parte, con conseguenti problemi legali che gli impedirono di incidere dischi per qualcosa come tre anni, quindi in un periodo particolarmente difficile.

Il primo album edito dopo quel periodo fu “City to City” nel 1978 e costituì un grande successo, il più grande di Rafferty la cui carriera non conobbe poi apici paragonabili anche – forse, soprattutto – a causa di seri problemi di alcolismo che lo perseguitarono fino alla morte.

Nel video di “Baker Street”, girato in studio, si intravede qualche sprazzo della via tra cui quello iniziale che sono andato a cercare, prima su Google Street View e poi da vivo, scattando la foto pubblicata più sotto.

Per una serie di motivi dolci/amari, direi che questa strada è quella che amo di più di quelle londinesi e oltre alla musica mi mi porta a ricordare altri versi della canzone, anch’essi a carattere purtroppo autobiografico per Rafferty:

He’s got this dream about buyin’ some land
He’s gonna give up the booze and the one night stands
And then he’ll settle down there’s a quiet little town
And forget about everything

Biografia di Gerry Rafferty su Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Gerry_Rafferty
“Baker Street” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=Fo6aKnRnBxM

Baker Street (1978 e 2014)

Ipcress

Anche noto con il titolo “The Ipcress File“, fu il film poliziesco che consacrò un giovane Michael Caine come attore di talento nella parte di un agente segreto efficiente ma ben lungi dall’eroismo di stampo hollywoodiano imposto a tanti altri personaggi in film simili.

Personaggi, situazioni ed atmosfere tipicamente britanniche e, in particolare, londinesi tra cui una sequenza girata sulla scalinata dalla Royal Albert Hall, ripresa in parte dall’interno di una cabina telefonica.
Se mai è esistita (se cioè non era stata posizionata dalla produzione per ragioni sceniche), la cabina non c’è più, in compenso sono comparsi alcuni alberi a fare da cornice alla scalinata stessa.

Un film da vedere e rivedere anche proprio per godersi gli scenari di una Londra che, almeno in parte, non c’è più o quantomeno non è più così strettamente … londinese.

“Ipcress” su IMDB: http://www.imdb.com/title/tt0059319/?ref_=fn_al_tt_1

"The Ipcress File" (1965 e 2011)

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Guerra Bianca: baraccamenti al Laghetto Alto (Stelvio) ieri e oggi

Guerra Bianca: baraccamenti al Laghetto Alto (Stelvio) ieri e oggi

I baraccamenti italiani in zona Laghetto Alto (Stelvio) in una foto della 1a Guerra mondiale e oggi

Credito per la foto storica: “Il Capitano sepolto nei ghiacci – Arnaldo Berni, lettere e diari” a cira di Giuseppe Magrin. 2001 Alpinia Editrice Bormio (pag. 80)
http://www.alpinia.net/editoria/recensioni/rec_scheda.php?id=171

Credito per la foto attuale: Paolo Della Bianca, 2013

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Chi sono

Paolo Della Bianca

Sono nato a Milano nel 1965, vivo a Vigevano (PV), sono web designer freelance e ho creato questo blog per scrivere ... di tutto un po'.

Eviterò solo la politica perché, data la situazione, è impossibile discuterne senza scadere nella polemica e magari nell'insulto ...

Se vorrete, potrete inviare i vostri commenti che saranno pubblicati, sempre che non siano offensivi e/o volgari.

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