UFO: una serie culto anni ’70
La serie televisiva UFO fu ideata e prodotta dai geniali Sylvia & Gerry Anderson e realizzata tra il 1969 ed il 1970, venendo trasmessa a partire da settembre 1970 in Gran Bretagna, ottobre 1971 in Italia e settembre 1972 negli USA. La protagonista è la SHADO (Supreme Headquarters Alien Defence Organisation), un’organizzazione militare segreta che combatte i tentativi di invasione della Terra da parte di una feroce razza aliena che cerca di predare organi dai corpi dei terrestri per sopravvivere al proprio declino biologico.
Furono realizzati un totale di 26 episodi della durata di 1 ora costituenti una singola stagione.
Non ci furono infatti seguiti, nonostante il progetto di una seconda stagione abbandonato a causa del modesto successo ottenuto ai tempi.
In Italia furono poi … assemblati (abbastanza pedestramente) e distribuiti al cinema ben 5 lungometraggi composti da scene tratte dai singoli episodi – alcuni dei quali non furono in effetti mai trasmessi dalla RAI.
Storia e dettagli tecnici a parte, per i quali vi rimando alle fonti citate nei link alla fine dell’articolo, questa serie costituisce ancora oggi oggetto di culto per la generazione di spettatori che la videro ai tempi e che ancora oggi, in occasione della loro programmazione su canali più o meno alternativi e ad orari spesso inverosimili, non se ne perdono un episodio.
Certo, visto con gli occhi sofisticati – e parecchio disancantati – dell’utente televisivo medio di oggi, UFO può apparire abbastanza ingenuo nelle trame e mediocre negli effetti speciali. In realtà questo si applica a molte delle serie TV degli anni ’60 e ’70 a partire da Star Trek, per restare nel campo della fantascienza; si tratta tuttavia di un giudizio che prescinde dall’inquadramento nel contesto storico di quando la serie fu realizzata, dei modesti mezzi tecnici disponibili ai tempi (niente computer graphics!), della capacità degli autori di immaginare il futuro – la serie è ambientata nel 1980 (!) – e costruirlo negli arredi, abbigliamento, tecnologia …
Ghost Hunters
Sin da molto giovane, mi sono interessato ad alcuni temi “alternativi” tra i quali l’ufologia.
Comprai il primo libro sull’argomento, lo storico “Gli extraterrestri torneranno” scritto dallo studioso svizzero Erich Von Daniken, considerato a pieno diritto il precursore della paleoastronomia (come viene chiamata attualmente), e poi via via molti altri fino a comporre una discreta biblioteca sull’argomento.
In anni più recenti ho iniziato ad interessarmi anche al tema del ghost hunting, o “caccia ai fantasmi”, in pratica la ricerca di entità disincarnate nei luoghi cosiddetti infestati, tramite strumenti scientifici quali videocamere a infrarossi e termiche, rilevatori di EMF (frequenze elettromagnetiche), registratori audio ecc.
Desidero precisare, a scanso di equivoci, che non sono un credulone e che sono perfettmente consapevole della presenza, in circolazione, di un gran numero di cialtroni, mistificatori e veri e propri malfattori che, travestiti da medium, fanno leva sull’ingenuità (e talvolta purtroppo sulla disperazione) altrui per arricchirsi.
Nello stesso tempo sono certo dell’esistenza di alcuni di fenomeni paranormali la cui spiegazione resta indefinita, al di là delle ipotesi, e per negare i quali occorre ricorrere (aggrapparsi) al più bieco ed ottuso scientismo.
In anni recenti, i temi alternativi hanno guadagnato una notevole esposizione sui mezzi di comunicazione di massa: questo ha determinato un’ampia divulgazione di fenomeni ed aspetti precedentemente poco noti, consentendo l’accesso ad informazioni prima reperibili solo su libri più o meno datati e talvolta difficilmente trovabili.
In Italia, se ne sono occupate trasmissioni televisive quali “Voyager” e “Mistero”, non sempre con il dovuto approfondimento, spesso comprimendoli nei ritmi televisivi attuali sincopati ai limiti dell’irritante, o affidandoli a personaggi poco adatti (ad essere generosi) e per nulla competenti.
Una serie TV ben fatta, proprio perché mirata allo scopo, senza fronzoli né presentatori alieni (gioco di parole voluto!) agli argomenti trattati, è “Ghost Hunters” che mostra le investigazioni di un team americano, la TAPS acronimo di: The Atlantic Paranormal Society. Idraulici giorno e cacciatori di fantasmi di notte, Jason Hawes e Grant Wilson (membri fondatori) affiancati da una squadra di ricercatori e tecnici esplorano stazioni in disuso, alberghi abbandonati, prigioni di vecchia data ricercando segnali di infestazione da parte di presenze residuali o addirittura senzienti (essendo queste ultime quelle in grado di interagire con loro, tramite segnali prodotti a richiesta ad esempio).