NEMETON. GUIDA PRATICA AGLI SPORT DI CORAGGIO
Un libro di Roberto Giacomelli e Alessandro Manzo
Gli sport del coraggio si distinguono dalle altre discipline per la loro capacità di generare un’accresciuta percezione della realtà e di se stessi: lo sport è un luogo dell’anima che può essere un ponte verso la propria dimensione più profonda e vera.
Per questo motivo gli sport del coraggio sono stati associati simbolicamente agli antichi Nemeton, i luoghi delle foreste dove le antiche popolazioni pensavano di ritrovare energie per accrescere la propria forza interiore e affrontare le sfide di tutti i giorni.
Sono attività che hanno caratteristiche uniche e favorevoli a una più alta visione dell’attività agonistica e possono essere riconosciuti da tre elementi fondanti:
- L’attitudine allo sviluppo di una continua competizione con se stessi
- La forte connotazione simbolica
- L’etica e miglioramento della vita quotidiana anche non sportiva
La pratica costante di tali discipline è un terreno fertile per una consapevole e volontaria attività di superamento dei propri piccoli o grandi limiti, sia dal punto di vista fisico/corporeo che mentale.
Il testo guida i lettori a raggiungere l’ideale della corretta azione sportiva e mostra il cammino per rendere unica tale esperienza con benefici anche per la propria vita quotidiana, lavorativa e familiare.
Un intero capitolo è dedicato inoltre al training autogeno per gli sport del coraggio con esempi di tecniche applicative particolarmente efficaci per le discipline trattate, con utili consigli legati anche all’alimentazione e ad alcuni aspetti terapeutici delle discipline del coraggio.
Il dono di Dioniso. Il vino nella letteratura e nel mito in Grecia e a Roma
Copertina flessibile: 211 pagine
Editore: Carocci (16 aprile 2015)
Collana: Quality paperbacks
ISBN-10: 8843076604
ISBN-13: 978-8843076604
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Intervista a Paolo Foppa Vicenzini
Abbiamo già parlato del libro “La misteriosa morte di Whitney Houston e gli Illuminati” scritto da Paolo Foppa Vicenzini in un precedente articolo di questo blog.
Dato l’interesse dell’argomento per chi scrive, ho deciso di intervistare il suo autore al fine di approfondire l’argomento in sé e nel contesto del mondo che sta subendo rapidi eppur radicali cambiamenti facendo sì che, in molti, accolgano l’idea che quanto accade sia deciso a monte e messo in pratica da gruppi di potere occulto che pilotano la politica e l’economia mondiali.
La tematica ha acquisito interesse generale grazie all’opera di parecchi divulgatori, tra i quali va menzionato l’inglese David Icke, e in Italia tramite trasmissioni televisive come Mistero e Stargate / Voyager pur con parecchie semplificazioni e banalizzazioni (e qualche spettacolarizzazione), infliggendo pesanti colpi al muro del dileggio istituzionale e scientista eretto a difesa delle rassicuranti teorie tradizionali volte a farci credere che quanto accade sia determinato dai normali cicli economici e da sommovimenti sociali spontanei.
Paolo Foppa Vicenzini ha deciso di occuparsi del mondo musicale con specifico riferimento alla vita, e soprattutto alla morte, della cantante statunitense Whitney Houston, uno dei putroppo numerosi artisti che nonostante fama ed apprezzamento mondiali hanno terminato la loro breve vita nella spirale perversa della droga e dell’alcool, forse incapaci di reggere una vita troppo stressante, forse indotti a ciò per ragioni che il buon senso di ciascuno di noi pretenderebbe di negare spontaneamente e recisamente – con crescenti difficoltà, qualora ci si prenda la briga di esaminare e valutare determinate circostanze.
Ad ogni lettore spetta di scegliere se continuare a credere che non sia “vero niente”, che non esistano élite che controllano (anche) il mondo dello spettacolo per i loro fini anche perversi, che tutto quanto accade può trovare una giustificazione ordinaria nelle dinamiche individuali, sociali ed economiche: nell’opinione di chi scrive, ciò è semplicemente impossibile a meno di volere fare come il metaforico struzzo che nasconde la testa nella sabbia – a rischio di brutte, bruttissime sorprese quando si decidesse a tirarla fuori e guardare intorno a sé con occhi aperti.