Considerazioni personali sul tempo che passa – 1
So you run and you run to catch up with the sun but it’s sinking
Racing around to come up behind you again
The sun is the same in a relative way but you’re older,
Shorter of breath and one day closer to death
(Pink Floyd, “Time” tratta da “The Dark Side of the Moon”)But day after day the show must go on,
And time slipped away
Before you could build any castles in Spain…
The chance had gone by
(Alan Parsons Projects, “Day After Day (The Show Must Go on)” tratta da “I Robot”)
Ritengo opportuno premettere che quanto sto per scrivere, non ha alcuna valenza scientifica.
Non è questo il mio obiettivo né sarei all’altezza dello sforzo: chi fosse interessato ad una lettura “seria” può fare riferimento al libro citato alla fine dell’articolo, impegnativo ma molto interessante.
Detto ciò – amo gli incipit e pure gli incisi, è più forte di me! – espongo alcuni pensieri in ordine sparso, frutto della mia esperienza di vita (51 anni nel momento in cui sto scrivendo) e delle mie opinioni personali.
IL TEMPO NON SEMBRA TRASCORRERE SEMPRE CON LA STESSA VELOCITA’
“Il tempo vola quando ci si diverte“, OK, fin qui davvero nulla di originale.
Mezz’ora trascorsa ad una festa e mezz’ora passata nella sala d’attesa di un dentista non appaiono avere la stessa durata per nessuno!
Il punto è che, andando avanti nella vita, il tempo sembra scorrere sembra più rapidamente: “gli anni volano” … “sembra ieri che” …
Eppure la stessa sensazione non l’avevamo quando eravamo bambini, perché?
SENESCENZA O ASSUEFAZIONE?
Nonostante il mio lavoro di sviluppatore per il web mi porti ad avere sempre la mente concentrata ed impegnata su questioni tecniche e ad aggiornarmi, è scontato dire che le mia capacità di memorizzazione non sono neppure lontanamente paragonabili a quelle che avevo a 20 anni quando studiavo all’università. Probabilmente avrei potuto imparare un paio di pagine dell’elenco telefonico … senza arrivare a sparate del genere, rammento che quando durante il servizio militare lavoravo in Fureria Centrale avevo memorizzato nome, cognome e scaglione di qualche centinaio di soldati senza particolare sforzo.
Attualmente, invece, mi segno sull’agenda qualsiasi appuntamento, telefonata da fare, evento ecc. e poi devo … ricordarmi di guardare l’agenda!
Rimbecillimento della mezz’età?
E’ possibile anzi, in parte è certo (la biologia detta legge) ma io ritengo che ci sia anche un’altra spiegazione: con il passare del tempo, diventa tutto o quasi tutto già visto, già sentito, già sperimentato … ci si assuefa e la reazione naturale della nostra psiche è quella di rimuovere valore a cose che, in effetti, non ne hanno al di là delle convenzioni sociali e degli impegni personali o professionali.
SI CAMBIA DAVVERO TANTO CRESCENDO E INVECCHIANDO?
Le esperienze della vita non possono non lasciare il segno, specialmente quelle negative: delusioni, tradimenti, disincanto …
Eppure io sono convinto che le persone non cambino, non nel profondo, per questa ragione.
Mi infastidiscono affermazioni del tipo: “Ero una persona buona ma sono diventato menefreghista per colpa della gente cattiva che ho incontrato nella vita”: mi infastidiscono perché non ci credo. Non funziona così.
Non fraintendetemi, sarebbe bello riuscire ad essere sempre positivi, ottimisti ed amanti del genere umano anche dopo avere avuto tante delusioni ed avere preso delle fregature però non può essere così per nessuno o quasi.
Dico solo che il carattere di una persona, una volta che si è formato, resta quello e se si cambia, di solito … in realtà si peggiora e basta.
INVECCHIANDO, ALCUNE FASI DELLA VITA ACQUISISCONO MAGGIOR VALORE
Una volta ho esposto un concetto personale:
Più il tempo passa, più si riavvolge
Niente che in apparenza non sia stato già detto in maniera simile, basti pensare all’Uroboro (il serpente che si mangia la coda) il quale però ha il significato differente di rigenerazione.
Quello a cui mi riferisco io è il fatto che ad esempio, in anni recenti, ho ripensato e rivalutato addirittura gli anni della scuola elementare, riallacciando i rapporti con il mio Maestro dalla terza alla quinta e con alcuni compagni.
Qualcuno potrebbe supporre si tratti solo di nostalgia o rimpianto. Inevitabile che si ripensi agli anni in cui si era fisicamente al massimo (qualsiasi cosa ciò voglia dire, considerato che vedo in palestra e per le strade ragazzini sfiatati e trentenni con pance da cumenda dei vecchi tempi) e le preoccupazioni erano minori e certi famigliari erano ancora tra noi ecc. ecc.
Io però mi riferisco a qualcosa di diverso, descrivibile più o meno come riconsiderare quello che si è in base alle diverse fasi della propria vita, alle esperienze fatte ed alle persone incontrate allora.
Ho l’impressione che, coloro i quali cancellano anni e anni della propria vita come “roba superata”, stiano sbagliando qualcosa.
Oppure a sbagliare sono io e sto solo sprecando …
… tempo.
• Lettura consigliata: “The Labyrinth of Time: The Illusion of Past, Present and Future (English Edition)”, A. Peake
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