Il micio di Rosslyn Chapel
In occasione di uno dei nostri frequenti viaggi in Scozia, non poteva mancare una puntata a Rosslyn Chapel, luogo reso noto dal libro (e relativo film) “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown.
A proposito di Leonardo, apro una parentesi per affermare che trovo irritante l’americanata di usare Da Vinci come se fosse il cognome.
Leonardo è stato un genio “italiano” – geograficamente parlando – ed è già di per sé spiacevole che per apprendere qualcosa sulla sua vita e sulle sue opere si debba fare quasi esclusivo affidamento a produzioni televisive a stelle e strisce: che si arrivi a sbagliare grossolanamente il suo nome, assimilandone l’espressione errata adottata dagli ignoranti d’oltre oceano, è quasi ributtante.
Chiusa la polemica (o magari solo rinviata ad altro articolo), proseguo specificando che non è mia intenzione tediare il gentile lettore con la storia del luogo: queste informazioni possono essere facilmente reperite nel sito ufficiale (http://www.rosslynchapel.org.uk/) o su Wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/Rosslyn_Chapel).
Il viaggio da Edimburgo a Roslin, situata nella regione del Midlothian, dura una mezz’ora abbondante di autobus e il viaggio è gradevole.
D’altronde a Edimburgo e dintorni – regione in cui si è snodata la maggior parte dei nostri itinerari – gli autobus sono comodi, gli autisti salutano chi sale e chi scende, non si può neppure sognare di viaggiare se non si ha il biglietto: non esattamente la stessa situazione di città come Milano, in cui i mezzi somigliano più a carri bestiame sui quali il pagamento del biglietto è prerogativa di pochi.
La visita alla Rosslyn Chapel è affascinante: ce la si aspetterebbe più grande, probabilmente, ma la complessità della struttura interna con i suoi simboli misteriosi – ed inattesi – ripaga il prezzo del biglietto di ingresso.
Scattare foto all’interno è espressamente proibito, anche senza flash, ed è per questo motivo che mi manca una testimonianza fotografica del curioso incontro avuto con uno dei personaggi della Chapel: un bellissimo gatto che si aggirava tranquillo ed indisturbato tra i turisti.
Essendosi il micio avvicinato a dove mi trovavo, mi sono azzardato con molto prudenza ad allungare la mano e tentare un approccio amichevole: mi aspettavo che avrebbe schivato l’approccio annoiato, forse infastidito, invece dimostrò di gradire l’idea inarcando la schiena, come fanno i gatti quando assaporano la prospettiva delle carezze. Prontamente fornite in quantità, va da sé!
Dopo un’adeguata razione di coccole e complimenti, il felino decise di spostarsi altrove scivolando tra le panche dove erano seduti numerosi turisti a guardari intorno ed ascoltare le spiegazioni della guida.
Scelta una signora, non certamente a caso come può immaginare chiunque conosca i gatti, le saltò in grembo e dopo alcune carezze … iniziò a dormire serenamente acciambellato!
Tornato in Italia ho effettuato ricerche su Google ed ho trovato altri racconti di incontro con questo simpatico ed insolito gatto, incluse alcune foto (provare per credere).
Sicuramente tornerò in Scozia, probabilmente presto o tardi farò un altro giro a Rosslyn Chapel: confido di trovare ancora il micio.
A ciascuno la scelta di immaginarselo come custode a quattro zampe di incredibili misteri e segreti del luogo, o semplicemente come creatura docile e amichevole: in entrambi i casi, per quanto mi riguarda, il suo fascino è comunque straordinario.
Una risposta a Il micio di Rosslyn Chapel
Buongiorno le volevo dire che il mcio c’è ancora sono appena tornata da un bellissimo viaggio in Scozia e la prima tappa è stata questa meravigliosa cappella. Appena entrata essendo in corso una spiegazione mi stavo per sedere su una panca. Fortunatamente mio marito mi ha fermata stavo per sedermi sul gatto acciambellato che se la dormiva tranquillamente. Ovviamente come non fargli le coccole.