Queen Live in Milano – 15/09/84
Il 1984 fu un anno molto positivo per il sottoscritto e la ciliegina sulla torta fu costituita dal concerto dei Queen a cui assistetti con la mia allora fidanzatina (oggi moglie) Fulvia ed alcuni amici, la sera del 15 settembre 1984 al Palasport di Milano.
Era la prima volta che i Queen si esibivano in Italia e, per la verità, sarebbe stata anche l’ultima dato che non fu inserita nessuna data italiana nel successivo ed ultimo tour della band.
Due sole date, il 14 e 15 settembre sempre a Milano, nell’ambito del tour del disco “The Works” (quello contenente Radio Gaga, tanto per citare il brano più famoso).
Dico “l’ultima” perché, per il sottoscritto, il recente e patetico tentativo di revival con Paul Rodgers alla voce e con soli due membri originari – Brian May e Roger Taylor – è qualcosa che non ha nulla a che vedere con i Queen.
L’assenza di Freddie Mercury, comunque incolmabile, e di John Deacon; gli anni passati dopo l’ultima esibizione insieme, al Freddie Mercury Tribute; lo scarso successo dei progetti solisti di May e, soprattutto, di Taylor; i tentativi falliti di ingaggiare altri vocalist prima di Rodgers (George Michael, addirittura Zucchero e forse altri); tutti questi elementi messi insieme hanno reso l’operazione tardiva, forzata ed artificiosa.
Negli anni scorsi, sui forum di mezzo mondo era in effetti scoppiata la querelle tra i sostenitori della mia stessa posizione e coloro i quali al contrario affermavano che i Queen nuova maniera fossero comunque … Queen o, per lo meno, meglio di niente.
Dopotutto anche altri gruppi sono sopravvissuti ai lutti: basti pensare agli AC/DC dopo la morte di Bon Scott, per fare solo un esempio.
Vero, anche se si potrebbero citare altrettante band che hanno deciso di sciogliersi dopo la morte del loro leader, rinunciando a proseguire traendo vantaggio dal nome …
Probabilmente la verità è soggettiva, nel senso: chi come il sottoscritto, per motivi anagrafici (e di gusti musicali) ha avuto modo di godersi i Queen dal 1978 o giù di lì fino alla scomparsa di Freddie, non ha nessun motivo per apprezzare i “Queen + Paul Rodgers” o qualsiasi altro cantante; chi questa possibilità non l’ha mai avuta, giudica favorevolmente assistere alla nuova incarnazione della band pur di sentire eseguire i brani storici.
Escursione alla Galleria Goiginger
Una delle zone più affascinanti delle Dolomiti Bellunesi è, nella mia esperienza, quella del Passo Falzarego e Valparola.
Da un punto di vista naturalistico, non c’è sicuramente bisogno di spiegare il perché: è sufficiente guardarsi intorno ed ammirare lo straordinario paesaggio.
Un altro fattore è quello storico dato che queste montagne furono teatro di primo piano nelle vicende della cosiddetta Guerra Bianca, vale a dire la I Guerra Mondiale combattuta da Italiani e Austriaci in montagna.
Ancora oggi vi sono resti e tracce di quel periodo un po’ ovunque costituiti da trincee, baraccamenti, reticolati ed anche più semplicemente cocci di bottiglia e scatolette arrugginite che, a distanza di quasi un secolo, costituiscono memoria di un periodo tragico per chi visse e combattè per lunghi periodi in zone inospitali alla mercè del nemico e, forse più ancora, degli agenti atmosferici.
In questa zona, alcuni di tali reperti sono stati sottoposti a ristrutturazione in seguito all’applicazione di una legge del 2000 concernente le norme per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale e dei siti legati alla prima guerra mondiale.
E’ stata così creata una sorta di museo storico all’aperto sul Lagazuoi, nei pressi del rifugio omonimo, ed in Valparola con la sistemazione ed apertura del museo nel Forte Tre Sassi, di trincee e baracche sotto il Sasso di Stria e della postazione Vonbank.
Personalmente, ho da subito avuto un’opinione piuttosto discordante su questo tipo di interventi.
Da un lato, servono a ripristinare e mantenere reperti che, per quanto solidamente realizzati, sono in buona parte stati cancellati dalla natura e sarebbero destinati a sparire del tutto; inoltre, possono contribuire ad aumentare la conoscenza di fatti bellici viceversa sepolti nei libri di storia specializzati.
Dall’altro lato, però, si tratta di interventi che giungono alla vera e propria ricostruzione sicché non si può parlare più di reperti storici veri e propri.
A parte questo discorso, c’è in zona un itinerario molto affascinante e non toccato da alcun intervento di ristrutturazione – per fortuna. Si tratta della galleria Goiginger, costruita dagli austriaci nel 1916 per collegare la Valparola alla postazione sotto l’anticima del Sasso di Stria e consentire i rifornimenti evitando il fuoco dell’artiglieria italiana e dei fucilieri appostati sulla Cengia Martini, sotto il Piccolo Lagazuoi.
(Segue con la galleria fotografica dopo il salto pagina)